Il relitto Rigoletto
Ricordi di un estate fantastica 2...

Ancora un racconto di una delle esplorazioni fatte nell'estate 2007 in calabria; questa volta il racconto tratta l'immersione svolta sul RIGOLETTO.

Il racconto è stato scritto dal mio amico/fratello e Buddy Marco (Maverick)...

19 Agosto 2007

Ci siamo dopo le 2 fantastiche immersioni effettuate sul Valfiorita nei giorni precedenti, ci rimettiamo ancora una volta in viaggio verso Cannitello per esplorare un nuovo relitto, l’ultimo in questa nostra vacanza in terra Calabrese.
Arriviamo al diving (Un Tuffo nel Blu) e troviamo il grande Franco e il giovane Saverio ad aspettarci.
Oggi tocca al “Rigoletto”.
Carichiamo tutte le attrezzature sul gommone e saltiamo in Sicilia verso sud dove, poco fuori il porto di Messina, nei pressi della cosiddetta Cittadella, si trova il relitto del Rigoletto (il nome appare sulla prua emergente). Nave mercantile affondata intorno agli anni 60, trasportava autovetture e mezzi industriali. Oggi, il relitto si trova disposto perpendicolarmente alla linea dei flutti, con la prua ancora emergente dall'acqua. Le strutture della nave, ancora in discreto stato di composizione, sono ampie e facilmente penetrabili. All'interno, ancora facilmente riconoscibili, si trovano automezzi e parti meccaniche ed addirittura i resti di quella che doveva essere un officina di bordo. A circa 36 mt, quasi a fare bella mostra di se, elica e timone.
Arrivati sul punto d’immersione indossiamo le nostre attrezzature e ci accordiamo, vista la scarsa profondità, per un tempo di fondo pari a 60’, ci scambiamo un OK e giù si va; il gruppetto è sempre il solito, Io – MaxDT – Marco1966 e Black_ice.
Siamo subito nella parte alta del relitto, dai resti sembra il ponte, si entra con molta facilità nella parte sottostante e subito notiamo il carico di macchine (dicono siano mercedes del ‘60) all’interno della stiva, un giro rapido e si prosegue verso il fondo.
Dopo pochi metri, a malincuore, la piccola penetrazione deve finire; decidiamo di proseguire la discesa costeggiando dall’esterno il lato sinistro della nave. Dopo pochissimi minuti siamo sul fondo ed ammiriamo l’elica e il timone in perfetto stato di conservazione circondati da nuvole di anthias. Durante la discesa abbiamo notato una fila di oblò, ci siamo avvicinati e abbiamo notato delle stanze (per la mia gioia) cosi da quel momento in poi l’obiettivo è unicamente: trovare un’entrata………
Risalendo dalla poppa sorvoliamo un’apertura nella quale notiamo delle bombole di Acetilene – dicono che le causa dell’affondamento sia stata una esplosione avvenuta in questa zona – continuiamo lentamente la risalita, fino a quando mi fermo e indico al Max la presenza di una porta………. Ci guardiamo……….. si va!!! Appena entrati ci rendiamo subito conto di essere all’interno dell’area osservata dagli oblò durante la discesa, l’acqua all’interno è molto limpida e decidiamo di inziare la penetrazione; ci dirigiamo verso la parte sinistra, notiamo subito delle piccole stanze (sembrano cuccette) con all’interno dei letti. L’ambiente è molto ampio ma in alcune zone i sedimenti sono maggiori ed ogni piccolo movimento li può far alzare provocando una diminuzione della visibilità all’interno del relitto; finiamo il nostro giro nella parte sinistra e decidiamo di entrare in una porta situata proprio di fronte l’entrata………..entriamo e per il momento siamo solo Io e Max, il locale presenta due stanze, nella prima notiamo un grande lavabo con un bel pò di rubinetti, in perfetto stato di conservazione, mentre nella seconda sembra ci siano delle docce.
Usciamo da questo ambiente e ci ritroviamo nel corridoio principale con gli altri due componenti del gruppo (Marco e Black). In un batter d’occhio la visibilità peggiora notevolmente tanto da non permetterci di vederci l’uno con l’altro………a questo punto il grande Marco1966 prende il reel e si continua a penetrare con l’aiuto del reel. Ci dirigiamo verso la parte destra e subito notiamo che la visibilità è tornata magnifica e nel buio della stanza assistiamo allo spettacolo mozzafiato della luce che entra dalla fila di oblò posta alla nostra sinistra, emozioni uniche che solo la subacquea può regalare; arriviamo alla fine della stanza e notiamo un altro passaggio che ci condurrà alla sala macchine, un OK e si va. La sala macchine è predisposta su due piani e notiamo subito il perfetto stato di conservazione di tutti i macchinari che ne fanno parte, manometri, valvole dei motori, manopole varie, tutte sembrano riposare in attesa di essere attivate!!!
L’immersione sembra infinita ma dando un’occhiata agli strumenti vediamo che siamo costretti a risalire dopo circa 57’ di immersione. A malincuore ci dirigiamo verso la sosta deco, che sarà di pochi minuti che passano molto velocemente. Usciti dall’acqua ci guardiamo e come sempre vediamo che gli altri sub presenti sul gommone non hanno stampato in volto lo stesso nostro sorriso e negli occhi quelle immagini stupende che ci hanno accompagnato; solo durante il ritorno al diving scopriamo che quella magnifica penetrazione è stata fatta solo dai noi.
La nostra vacanza in terra Calabrese finisce qui, tra 2 giorni si riparte alla volta della Capitale……ma faremo una sosta in quel di Castellamare di Stabia, dal grande Natalino al “Bikini Diving” per l’ennesimo tuffo sul Banco di S. Croce.
La nostra vacanza sub finirà sul Banco di S. Croce………con una bella news per me (una ragazza ;-))e con un nuovo motto: “Le avventure non finiscono mai……..”

Maverick.

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